Silvano Agosti spiega bene il rapporto fra tenerezza, sessualità e amore.
L’amore emerge da una danza in cui tenerezza e sessualità si riconoscono a vicenda.
Fare l’amore è come meditare (atemporalità, naturalità, perdita dell’idea di sé) ma con il sesso.
Fare l’amore può precipitarti nella tua interezza perché è un gesto totale. In questo senso significa conoscere.
C’è comunicazione nel fare l’amore solo se non c’è possesso o potere.
Nel fare l’amore si è in due davvero. Si fa l’amore solo con chi rimane assolutamente altro rispetto a noi, non dato per scontato e conosciuto. Fare l’amore esalta l’alterità, non la riduce, non la fa scomparire. Altrimenti è masturbazione. (Che è un’altra cosa bella, ma tanto diversa).
Il gesto tenero dice: “chiedimi qualunque cosa che possa sopire il tuo corpo, ti desidero un po', senza volerti possedere”.
La carezza è meravigliosa da osservare: non sa quello che cerca, è il suo stesso cercare, senza sapere, senza copioni o progetti, è un gioco con qualcosa che si sottrae, che resta inaccessibile, che non diventa nostro.
Gli atteggiamenti che hai verso il sesso riflettono gli atteggiamenti che hai verso la vita.
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