IMMEDESIMARSI E LIBERARE L'ATTENZIONE


 

 

Quando ti offendi ti immedesimi nei tuoi pensieri come al cinema ti immedesimi nel film: reagisci ai

pensieri come se fossero realtà.

 

 

Cosa fai esattamente per immedesimarti?

Quando entri nella sala del cinema sei ancora presente a te stesso, ti guardi in giro e rimani in contatto con chi ti sta intorno.

Poi ti disponi ad immedesimarti:

  • cerchi un posto comodo: é comodo un posto in cui non ricevi stimoli a cui devi adattarti, comodo per assentarti
  • cerchi una via libera fra le teste di chi ti sta davanti per poter guardare il film ignorandole
  • via via si impone il silenzio dei presenti perché si possa escludere dalla coscienza la loro presenza e non si debba rispondere loro
  • le luci si spengono e rimane solo lo stretto fascio di luce dello schermo che tu guardi come se fosse l'intera realtà a cui rispondere.

Eccoti immedesimato, con un passaggio totale: o sei immedesimato o sei presente.

Puoi passare dallo stato presente a quello di immedesimazione anche molte volte e anche velocemente, ma o sei immedesimato e reagisci al film, o sei presente e rispondi alla realtà.


Nessuna gradualità dunque. E se ci accorgiamo bene di questo siamo a cavallo!

Sì, perché vuol dire aver trovato una via per osservare i pensieri senza rimanere intrappolati nell'immedesimazione.
Si tratta di recuperare una posizione percettiva:

  • puoi riallargare il fascio di luce fino a vedere con la coda degli occhi che ci sei
  • puoi ascoltare i rumori, suoni, parole, vicini e lontani e riappropriarti del posto nella vastità che stai considerando
  • puoi stare seduto sul tuo sedere e dentro le tue spalle accorgendoti dello spazio che occupi

Questo mi è difficile da spiegare in un post, molto più facile sarebbe farlo in tua presenza: ti accorgeresti di fatto, senza tante parole e ragionamenti, del cambio immediato di postura e della propriocezione, della percezione di te stesso.
Parlo proprio della percezione di te stesso lì dove sei adesso, non di giudizi, opinioni o altre idee di te stesso.

Immedesimarsi è strautile per raccogliere informazioni per pianificare e per imparare. Sapersi immedesimare è molto importante, altrimenti addio empatia.

Non stiamo condannando l'immedesimazione e beatificando lo stato di presenza.

Il punto sta nell'accorgersi se siamo immedesimati o se siamo presenti, in modo da riconoscere e utilizzare le informazioni a cui abbiamo accesso in entrambi gli stati. 


Siamo molto lontani da think positive: lo scopo non è modificare i pensieri ma riconoscerne la natura di pensieri e non confonderli con la realtà, così da  poterli utilizzare.

Fai questa prova: datti qualche secondo fra un passaggio e l'altro

  1. pensa a un episodio specifico collegato ad emozioni sgradevoli (qualsiasi siano: rabbia, dispiacere, paura, disgusto, tristezza, gelosia, delusione...)
  2. dove provi nel corpo l'emozione?
  3. quanto forte la provi (vota da 1 a 10)?

Se la tua emozione è abbastanza forte (diciamo almeno 5) ti accorgerai che ti stai rappresentando mentalmente un film in cui ti immedesimi restringendo ad esso la tua attenzione.
Il tuo fascio di luce si restringe e, come al cinema, perdi di vista tutto ciò che non ne è illuminato, fino a non considerarne la presenza.
Ti accorgerai anche che se invece pensi a quello stesso episodio osservando ciò che ti sta intorno (come se al cinema mentre il film viene proiettato ti mettessi ad osservare la gente, i sedili ...) diminuisce l'intensità della sensazione dell'emozione.